Venerdì, 31 Gennaio 2020 07:25

IL WIRELESS NELLA SCUOLA: UNA QUESTIONE SANITARIA PER STUDENTI E LAVORATORI

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VENERDI' 31 ALLE ORE 16.30 IL CONVEGNO PRESSO L'AULA MAGNA DELL'ITS BIANCHINI

“Il wireless nella scuola: una questione sanitaria per studenti e lavoratori“. Questo il titolo di un convegno che avrà luogo venerdì, 31 gennaio, nell’aula magna dell’istituto “Arturo Bianchini” di Terracina, organizzato dall’Isde (associazione medici per l’ambiente) Latina, dal Wwf Litorale Laziale e dall’associazione culturale “Piacere la conoscenza” di Terracina, sensibili ai temi della qualità della vita e della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

L’appuntamento, aperto a tutti i cittadini interessati, è alle 16.30. Interverranno il dottor Gaetano Pastore (esperto di bioelettromagnetismo) su “Wireless e tecnologia digitale”, il dottor Pasquale Milo (presidente Isde Latina) su “Effetti sanitari dei Cem (Campi elettro-magnetici), il professor Salvatore Vallario (insegnante) su “Il wireless nella scuola”, e il dottor Annalisa Buccieri (referente Stop 5G Lazio) su ” 5G ed elettrosmog”.

“La maggior parte della popolazione mondiale è oggi esposta in modo massiccio e crescente a due tipi di campi elettromagnetici (CEM) artificiali: campi a bassa frequenza e campi ad alta frequenza. Questi ultimi, in particolare, in seguito alla diffusione capillare di apparecchiature quali Stazioni Radio Base (SRB), ponti radio, cellulari, cordless, tablet, postazioni wi-fi rappresentano una realtà che impone di essere continuamente indagata. Il centro di tale indagine è la tecnologia wireless che permette la connessione senza cavo in modo estremamente ubiquitario e, quindi, in grado di condizionare la salute di cittadini, lavoratori e della popolazione in generale”, riferiscono gli organizzatori del convegno attraverso una nota stampa.

“Nel 2011 l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), afferente all’OMS, classifica – si legge nel comunicato – le radiofrequenze (RF) come ‘possibile cancerogeno per l’uomo’ (gruppo 2B). Questa classificazione, purtroppo, tiene conto solo degli effetti termici acuti (cioè correlati al riscaldamento dei tessuti) e non di quelli non termici. Alcuni di tali effetti comprendono: disturbi neurologici, cambiamenti ormonali, sintomi di elettrosensibilità, stress ossidativo, danni al Dna, alterazioni cardiache, modifiche funzionali e strutturali del sistema riproduttivo, deficit di apprendimento e memoria, disturbi del comportamento (iperattività) e autismo nei bambini, e perfino tumori. Per questa ragione scienziati e ricercatori di tutto il mondo e numerosi organismi internazionali, liberi dalla pressione delle lobbies della telefonia mobile, da tempo chiedono con forza l’adozione di linee guida più protettive per la salute”.

“Il Consiglio d’Europa, con la Risoluzione 1815 del 27 maggio 2011, ha invitato gli Stati membri ad intervenire urgentemente per diminuire l’esposizione all’inquinamento elettromagnetico, in particolare per bambini e ragazzi in quanto organismi in evoluzione, e ad applicare il principio di precauzione quando la valutazione scientifica non consente di stabilire con sufficiente certezza il rischio per la salute”, conclude il documento che spiega il contesto nel quale è stato organizzato il convegno.

Al termine delle relazioni è previsto un dibattito.

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