Lunedì, 12 Febbraio 2018 07:52

IL LIBRO DELLA SETTIMANA. "PICCOLE DONNE"

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UN ROMANZO CHE VIENE DA LONTANO, MA CHE HA ANCORA QUALCOSA DA INSEGNARCI. Recensione di FLAVIA BOTTIGLIA

Il romanzo di Louisa May Alcott pubblicato per la prima volta nel 1868  racconta le vicende di quattro sorelle: Jo, Amy, Meg e Beth che per natale decidono di unire i loro risparmi per comprare un regalo alla madre. Sullo sfondo della storia quotidiana della famiglia March la guerra di secessione americana i cui echi giungono nella casa in Pennsylvania quando la madre Margaret torna a casa con una lettera dal fronte del padre. Durante una festa di capodanno le due sorelle maggiori conoscono il vicino di casa, Laurie e cominciano a frequentarlo. I rapporti tra le due famiglie si fanno sempre più assidui, tanto che un giorno il nonno di Laurie regala a Beth un piano della nipote morta. Tutti gli eventi che coinvolgono la giudiziosa, anche se alquanto vanitosa e superficiale Meg; la sincera e ribelle e coraggiosa Jo; la sensibile, timida e altruista Beth; l’egoista, viziata e pigra Amy, tutti caratteri che possono essere riscontrati negli adolescenti di tutti i tempi e di tutti i luoghi del mondo, si snodano in una lettura sempre vivace e scorrevole fino al termine della loro adolescenza. Gli episodi narrati sono molti, alcuni molto divertenti, altri commuoventi e toccanti, come la morte di Beth.

La figura perno del romanzo è la madre, punto di riferimento per le ragazze perché il padre è al fronte a combattere la guerra di secessione. Le quattro sorelle così diverse tra loro riescono ad affrontare problemi e ristrettezze economiche grazie al loro solido rapporto . Forse l’insegnamento che le sorelle March possono dare oggi è proprio quello della “sorellanza”. Le quattro piccole donne sono diversissime tra loro, spesso battibeccano e non si capiscono, ma sono sempre pronte ad aiutarsi a vicenda, non importa se il loro sogno è fare la mamma o la scrittrice, loro non giudicheranno e faranno il possibile per aiutare a realizzarlo. Jo, in particolare, mi pare una figura molto moderna, perché combatte contro le regole che conformano le donne ad un ruolo secondario. Bellissimi sono i discorsi tra mamma e figlie che mostrano l’importanza che ha il dialogo tra le varie generazioni e soprattutto nella famiglia.

Certo, “Piccole donne” è un libro classico per ragazzi che esprime una visione moralistica della vita legata al puritanesimo della società ottocentesca americana. Tuttavia, grazie ad un lessico che seppur ricercato non è mai estraneo alla nostra sensibilità e comprensione, il romanzo della Alcott ha aspetti di modernità. Potrebbe essere definito un romanzo femminista? Si potrebbe pensare di no perché le quattro sorelle declinano un po’ ai loro sogni. Ma potrebbe esserlo per il semplice fatto che queste quattro ragazze vengono educate come esseri umani e non come donne. Ognuna a modo suo decide ed ottiene il suo spazio nel mondo.  

Alcott, Louisa May, Piccole donne, 2011, Torino, Einaudi, €. 11.50

Letto 1333 volte Ultima modifica Lunedì, 12 Febbraio 2018 08:55
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