Nell'anno corrente 2020 un virus, proveniente dalla Cina, ha scatenato un susseguirsi di meccanismi che hanno portato alla pandemia. Ma tralasciando questo aspetto "mondiale" trattiamo quella che è la situazione in provincia, nello specifico consideriamo la vita di un adolescente di provincia ai tempi del cosiddetto Covid-19. Lo scetticismo iniziale ha lasciato posto dopo la chiusura delle scuole e delle attività, dell'emanazione di vari decreti e della visione dei discorsi del premier Conte, alla realtà dei fatti, al trovarsi oggi al sesto giorno di quarantena che ci ha posti davanti a quello a cui non avremmo mai pensato: l'impossibilità di uscire di casa se non per motivi essenziali, ai compiti online e inviati attraverso mail, al tempo che fa fatica a passare, alla voglia di tornare alla vita normale che pur sembrando monotona ora sembra quasi una mancanza. Le giornate, ormai, trascorrono fra visione di film e serie tv, compiti, videogiochi e bombardamenti di raccomandazioni e consigli in tv che ricordano per l'ennesima volta le regole da seguire, regole che nonostante tutto a quanto pare non tutti seguono, forse perché non tutti hanno la sensazione che si possa andare incontro a qualcosa che possa perseverare ancora nel tempo a nostro discapito, e non pensano di provare a risolvere tutto nel minor tempo possibile. Presto tutto questo probabilmente terminerà, poiché la ricerca scientifica e la sua crescita nel tempo danno e hanno dato fiducia, ma rimarrà il ricordo di qualcosa di storico, che ha indotto il mondo a una grande, ennesima paura, fortunatamente sconfitta.
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Dal Bianchini
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