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Mercoledì, 02 Novembre 2022 19:38

VI RACCONTO COSA HO VISTO IN QUEI VICOLI INFERNALI A SEUL

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UNA TESTIMONIANZA DIRETTA DELLA STRAGE DI HALLOWEEN IN COREA DEL SUD di RENATO REGGIANI*

Renato Reggiani, giornalista scientifico ed esperto di comunicazione ecosostenibile, vive a Seul e ci ha inviato una testimonianza di quello che è accaduto raccontando i luoghi della movida e il quartiere di Itaewon, distretto di Yongsan.

La strage dei ragazzi di Halloween si è da poco consumata, più di 150 morti, tutti ragazzini intorno ai venti anni. Ancora alle 5 del mattino di domenica, un uomo si aggira freneticamente nelle stradine strette di Itaewon scansando con i piedi le maschere da Guardie Rosse di Squid Game, da Soldati di Guerre stellari e Orecchie da Panda, Orsacchiotto o pipistrello, solleva le decine di lenzuoli blu o dorati accartocciati negli angoli: cerca la sorella.

Benvenuti a Itaewon, distretto di Yongsan. Quartiere destinato al divertimento in via ufficiale dal 1997 come Special Tourist Zone, ma già tappa fissa per le bevute e altro per i soldati americani in licenza. La strada principale Itaewon-ro è una larga e moderna via di scorrimento all'americana, i marciapiedi sono larghi e affollati di eleganti boutique, ma anche di hotel, ristoranti, discoteche e cambiavalute.

Nelle decine di vie laterali strette e spesso in salita o discesa, siamo infatti su una collina, c’è l’oriente oscuro e affascinante fatto su misura per le migliaia di turisti che partecipano alla movida alcolica di Seul ogni weekend.

La tragedia di Halloween è iniziata già verso l’ora di cena in Korea, verso le 18.00. Quando centinaia di migliaia di ragazzi si sono raccolti per festeggiare, dopo 3 anni pandemia, il primo Halloween senza mascherine e distanziamento in strada, nelle strette vie tra l’Hamilton Hotel, verso Bogwang-ro, creando le premesse per il disastro.

L’Hotel Hamilton è un albergone di lusso, squadrato all’americana, uguale a tanti visti a Las Vegas o Dubai, con piscina e facciata piena di schermi LED che la sera lo fanno assomigliare a un perpetuo albero di Natale luminoso. I Coreani sono un popolo romantico, i fidanzatini camminano sempre mano nella mano e spesso si vestono abbinati. Esistono anche appositi negozi per acquistare abbigliamenti abbinati e quest’anno in migliaia si erano mascherati con costumi da coppie.

Immaginate decine di migliaia di Stormtrooper di Star Wars con le loro principesse Leila o Rey, Harry potter insieme ad Hermione, Guardie di Squid Games ( la pluripremiata e iperviolenta serie Coreana), Dracula e principesse il tutto innaffiato da fiumi di Sodju, un superalcolico che potrebbe ricordare la grappa venduto a poco negli onnipresenti minimarket aperti 24 h su 24.

Il Sodju è un patrimonio nazionale, come il vino rosso in Italia o lo champagne in Francia. Risulta essere una delle bevande alcoliche più bevute al mondo ma è anche il protagonista della movida alcolica che inizia inevitabilmente con un “tornado”, un bicchiere riempito per un terzo di Sodju e 2 terzi di birra. Agitato con le tipiche bacchette metalliche coreane a simulare appunto un mini “twister” di schiuma.

Immaginate centomila, chi dice duecentomila ragazzi di venti anni. Felici di poter finalmente festeggiare il loro primo Halloween dopo 3 anni di misure severe anti covid. Mascherati, felicemente fidanzati i più, desiderosi solo di festeggiare. Nelle tante Università di Seul erano settimane che girava il passaparola: tutti a Itaewon sabato sera. Nelle strette vie dei locali la musica è sparata anche a tutto volume in strada, trasformando così l’intera area in una perenne festa a cielo aperto.

Secondo le prime ricostruzioni dei testimoni ed investigatori, Il disastro è iniziato poco dopo le 22:00, con le prime richieste di aiuto ricevute alle 22:24. Quattro ambulanze sarebbero state inviate 3 minuti dopo. Un ordine di risposta di emergenza di primo livello è stato emesso alle 22:42, un ordine di seconda livello alle 23:13 e un ordine di terzo livello alle 23:50. Il ministro della salute e del benessere è arrivato sul posto alle 1:40 di domenica mattina.

Alle 22.00 le strade erano ormai così piene di ragazzi che già sui Social e su “Kakao”, la onnipresente App di comunicazione usata in Corea si avvertivano gli amici di non venire perchè c’era troppa gente.

La maggior parte dei morti è stata trovata vicino all'angolo nord-ovest dell'Hamilton Hotel, zona di strette strade pedonali piene di ristoranti internazionali e dei bar. Una infame stradina in discesa dove la calca era cosi tanta che le persone hanno iniziato a cadere, schiacciando chi si trovava davanti.

Le prime notizie parlavano di dozzine di “arresti respiratori. A causa del blocco del traffico, i soccorritori hanno iniziato a fare massaggi cardiaci e tecniche di rianimazione con i giovani pazienti stesi sui marciapiedi.

Verso le 23.30 erano centinaia i lenzuoli azzurri a coprire morti e pazienti, mischiati a resti di costumi di halloween lungo i marciapiedi. Le persone non riuscivano ancora ad andare via. Nei locali e discoteche le feste continuavano e quindi dalle stazioni della metropolitana continuava ad arrivare gente almeno fino alle 23.

Il motivo scatenante ancora non è ufficialmente noto. Sembra smentita la voce di una droga distribuita in un locale che avrebbe creato svenimenti, arresti respiratori e malori, panico. Resta l’ipotesi della folla impazzita per l’arrivo di una “celebrità”, un “Idol” famoso del K-pop in un locale della zona che avrebbe spinto la folla a cercare di raggiungerlo ad ogni costo e facendoli così finire in trappola.

All’alba restano strazianti le immagini dei fidanzati che cercano la loro compagna alzando i lenzuoli blu. Perché è stata una strage di Principesse Disney, di Guerriere di Star Wars, di Minnie, di streghette, di Hermione, di ragazze poco più che adolescenti schiacciate fino a non respirare più.

*Renato Reggiani, giornalista scientifico ed esperto di comunicazione ecosostenibile, si divide tra Italia e Sud-Est asiatico. Vive attualmente a Seul. Ha fondato la Biopic “Smart Urban farming e UniversiNet.it. Inventore e designer ha depositato due brevetti industriali. Ha fondato l’Associazione Frontiere della Comunicazione per insegnare il cinese ai bambini delle scuole elementari italiane. Ha collaborato con la facoltà di Scienze della Comunicazione di Roma e il Politecnico di Milano facoltà di Architettura a Piacenza. Curatore del blog su Agi, New Botanics.

Letto 421 volte Ultima modifica Mercoledì, 02 Novembre 2022 19:40
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